ORIENTAMENTO 2008
Anna Grotta e Maria Celia
Il centro studi e formazione caos è la espressione di un atteggiamento culturale radicalmente nuovo, basato sul rigore della ricerca scientifica, sulla esperienza pluriennale messa a confronto con la sperimentazione di nuovi percorsi di promozione che impedisce di ridurre la sistematizzazione della metodologia operativa entro gli schemi di un rigido modello teorico.
Anna Grotta e Maria Celia
Bruno Ducoli
Giorgio Napolitano
Bossi Fini
L’Italia sta attraversando in questi ultimi anni una vera e propria metamorfosi: la presenza numerosa e attiva di nuovi cittadini che, pur nella diversità di provenienze, culture e linguaggi, hanno assunto ruoli, comportamenti e percorsi di vita non dissimili da quelli degli italiani.
Solo vent’anni fa gli stranieri residenti erano appena lo 0,8% della popolazione, nel 1998 erano 1 milione di persone, mentre oggi sono ben 3,4 milioni. Ci avviamo a raggiungere la soglia del 6% della popolazione complessiva, ma nel Centro-Nord siamo già oltre.
Si affermano modalità di integrazione tipiche del nostro modello di sviluppo: nella dimensione familiare e in quella micro-imprenditoriale.
Oggi sono 1.367.000 le famiglie con capofamiglia straniero (il 5,6% del totale); aumentano i matrimoni con almeno uno sposo straniero (oltre 34.000, pari al 14% del totale); cresce il numero delle nascite di figli di stranieri (64.000, l’11,4% del totale dei nati in Italia, erano 33.000 nel 2003); la fecondità delle donne straniere (2,50 figli per donna) è doppia di quella delle italiane (1,26) e si attesta su valori simili a quelli dell’Italia del baby boom.
Il numero di alunni stranieri presenti nelle scuole cresce al ritmo di 60/70.000 l’anno; appena dieci anni fa erano circa 60.000 (lo 0,7% del totale), oggi sono più di 500.000 (il 5,6% del totale, che sale al 6,8% nella scuola primaria).
Nel 2007 le micro-imprese gestite da immigrati hanno raggiunto le 225.408 unità, con 37.531 imprese di extra-comunitari avviate nel corso dell’anno (+8% rispetto all’anno prima). Inoltre siamo in presenza di una imprenditorialità emergente dei migranti.
Gli stranieri titolari d’impresa sono 290 mila, pari al 19,2% degli occupati di nazionalità estera (in pratica, un lavoratore migrante ogni 5 svolge un’attività autonoma) e all’8,4% di tutte le imprese attive.
I comparti prevalenti sono commercio (38,4%) e costruzioni (31%, con un incremento del 128% tra il 2003 e il 2007). Tra il 2006 e il 2007 il numero di imprese con titolare straniero è cresciuto del 10,2% e l’incremento complessivo nel periodo 2003-2007 è stato del 65,5%. Ma permangono alcuni ostacoli allo sviluppo di élite imprenditoriali straniere capaci di collocarsi su segmenti di alto livello, come la scarsa dimestichezza con gli strumenti finanziari e creditizi italiani.
Circa il 30% degli imprenditori stranieri non ha rapporti con le banche (il 52% nel commercio), soltanto il 15% investe con continuità, il 27% lo fa solo occasionalmente, solo il 6% ha rapporti con due o più banche. Ma sono meno dell’8% gli imprenditori stranieri (5% tra quelli italiani) che incorrono in situazioni di sofferenza, con 6 o più rate scadute e non pagate.
"Il sociale"
Che tipo di immagine ci rimanda il “sociale”? Sono oltre 11,4 milioni le famiglie con figli in Italia, con una riduzione di quasi il 2% dal 2001, mentre un calo più brusco riguarda quelle con 2 figli (-4,9%) e quelle con 3 o più figli (-5,3%). Spicca invece il balzo della tipologia più vulnerabile, le famiglie monogenitoriali (+11,3%). Le famiglie con figli fino a 3 anni sono 1,6 milioni, il 14% circa del totale di quelle con figli. La capacità ricettiva dei servizi per la prima infanzia (pubblici e convenzionati) può essere stimata intorno all’11% della domanda (oltre il 9% negli asili, il 2% negli altri servizi) con oscillazioni regionali molto ampie. Considerando gli asili nido comunali, la spesa media sostenuta dai comuni per ciascun bambino è poco meno di 600 euro al mese (valore che oscilla tra 890 euro in Valle d’Aosta e 283 euro in Basilicata). La quota a carico delle famiglie è pari mediamente al 40% (con un massimo del 56% in Basilicata e un minimo del 17% in Campania). La spesa media mensile sostenuta dalle famiglie è di 285 euro al mese (406 euro in Trentino Alto Adige, 118 euro in Calabria). Il 23% delle domande presentate finisce però in lista di attesa. Considerando l’affido non inferiore a tre ore quotidiane, le madri lavoratrici con figli fino a 3 anni ricorrono nel 52,3% dei casi ai nonni, nel 27,8% agli asili pubblici o privati, nel 9,2% alle baby sitter, nel 7,3% all’altro genitore, nel 3,4% a parenti e amici. Quindi le soluzioni familiari coprono il 63% delle esigenze. Il 28% delle madri lavoratrici rinuncia all’idea di mandare i figli all’asilo: il 19,5% afferma che non ci sono posti disponibili, il 17,4% che non ci sono asili nel comune di residenza, per il 7,1% gli orari sono scomodi, per il 4,8% l’asilo è troppo distante.
grazie a Gerardo Giordano: appassionato e contagioso "cultore della vita",
grazie ad Anna Palumbo, insostiuibile segretaria del Centro studi e formazione caos.
Il ministro è giunto alle 10.30 presso la comunità "Pace e Bene" di Mercato San Severino, ed ha visitatola struttura, i laboratori artigianalie dell'attività di e-commerce,intrattenendosi con i responsabili, gli operatori e i ragazzi inseritinel percorso terapeutico.Alle 11.30 si è svolto l'incontro-confronto,"A casa di Luca", altra strutturadel Centro, sita in Mercato San Severino; all'evento hannopartecipato tutti gli operatori delCentro, i ragazzi del modulo lavoro e le volontarie del servizio civile. Il tema che il Ministro ha affrontatoin quest'occasione ha riguardatoprincipalmente il decreto leggesulle nuove norme di contrastodella tossicodipendenza, approvatodalla Camera, nel febbraio del2006. In particolare il discorso s iè concentrato sul tema della prevenzione,del recupero, della repressione, delle misure alternative al carcere per i detenuti tossicodipendenti, e sull'importanza dellacollaborazione tra pubblico e privatonella lotta alla tossicodipendenza. All'incontro era presente anche il responsabile del Ser.T di Mercato San Severino, il quale è intervenutopiù volte all'interno del dibattitodenunciando le difficoltà dei Ser.t nella gestione del problema tossicodipendenza, dal momento che ilnumero degli utenti è di gran lungasuperiore a quello degli operatori presenti. Inoltre, ha auspicato una maggiore integrazione tra le comunità terapeutichee i Ser.t affinché questiultimi possano intervenire a favoredella persona in disagio, oltre la semplice somministrazione del farmaco, e intraprendere un'azione più mirata al recupero. Durante l'incontro, interessante è stato il momento di confronto tra ipresenti e il ministro sulla missiondel Centro, rivolta al disagio e allavalorizzazione della persona. Numerosi sono stati gli interventi anche da parte dei ragazzi presenti, i quali hanno espresso le loro idee, le loro opinioni relativamente al decreto legge, facendo riferimentoanche alle esperienze personali. Il ministro ha offerto risposte esaurienti con tono cordiale, soddisfacendo tutte le aspettative.Terminato il dibattito, Giovanardi si è recato presso la comunità LaPagliuzza, dove ha pranzato con iragazzi e visitato la struttura.Riportiamo di seguito uno stralcio del discorso di Nicola e del ministro Giovanardi del 16 maggio 2006 Nicola: "Il nostro incontro con il ministro Giovanardi consiste in uno scambio sulle proposte che il ministro ha fatto in questi anni, nell'arco del suomandato; pertanto, non è destinato ad avere una continuità di rapporto con il ministro ma può dar vita, data la sua sensibilità al problema tossicodipendenza, a dei percorsi che vadano al di là della sua carica. Le realtà come la nostra, per avere una vera e propria azione sociale, non possono schierarsi politicamente. Infatti, i nostri rapporti con persone che appartengono alla politica in genere vanno oltre i vincoli partitici e si basano sulla valutazione della persona. I percorsi diventano tanto più facilmente costruibili, con quelle persone che hanno un'attenzione alla personaper esperienza di fede o per valorifortemente radicati. La presenza del ministro, oggi, è dovuta alla sua sensibilità verso il sociale e verso la tossicodipendenza;un'ampiezza di vedute non legata,dunque, agli schieramenti politici.Quindi è possibile ritrovarci su valoricomuni forti e purtroppo messi daparte.Aver detto con chiarezza che la tossicodipendenzaè negativa, forse, nonè sufficiente; ci vogliono altri tipi diinterventi che portino al superamentodel problema legato alla sostanza,guardando al disagio e al malesseredella persona. D a noi, infatti, non arrivano solo tossicodipendenti che hanno fatto uso diuna certa sostanza ma, soprattutto coloro che hanno perso ogni punto diriferimento hanno grandi difficoltà areinserirsi nel contesto socio-lavorativo.Noi abbiamo cercato di costruire unventaglio più ampio di intervento;abbiamo costruito anche una reteintorno a noi. Il rapporto con il territorioè aperto e ci permette di fareun'azione più incisiva. Pensiamo, peresempio, al servizio civile che ci permettedi interagire con il territorio.Nel nostro piccolo apportiamo novità, e ci stiamo aprendo anche ad unaprevenzione più globale che riguardastrettamente l'ambito sanitarioperché trattiamo problemi relativi adisfunzioni metaboliche, fumo, problemicardiologici …ecc.Abbiamo aperto anche un' attività die-commerce e in futuro ci dovremopreoccupare, se pensiamo agli episodiamericani, a risolvere le dipendenzeche potranno derivarne.Stiamo costruendo anche con il Ser.tuna bella esperienza.Dunque, questo incontro è innovativoperché è difficile trovare un Ministroche dedichi più di mezza giornata anoi…. "Giovanardi: "Se mi domandate perchésono qui, la risposta è semplice:perché ho incontrato Nicola Bari edopo aver parlato con lui mi sonoincuriosito.È da tanto tempo che mi dedico aqueste problematiche e posso affermareche tutte le persone che si interessanoe si appassionano a questamateria da Don Germini, Muccioliecc, sono persone straordinarie.È grande la carica che questi personaggimettono all'interno di una realtàche io ho seguito quando ero consigliereregionale in Emilia Romagna,e Parlamentare in questo anno emezzo, nel quale ho avuto la delegaper le tossicodipendenze in questaesperienza di governo e continuerò aseguirla come parlamentare a prescinderedagli incarichi che mi sarannodati.Bisognerebbe creare un'alleanza ditutte le persone, ovunque collocatenel sociale o nella politica, nel governo,per far fronte a questa problematicacosì difficile e complessa.Io sono venuto qua perché ho tantoda imparare. Invito sempre gli operatoridel sociale del pubblico e delprivato ad andare d'accordo. È’ inutileil contrasto. Gli operatori delsociale sono una vera e grande risorsaanche se in genere c'è una diffidenza.“I percorsi diventano tantopiù facilmente costruibilicon quelle persone che hannoun'attenzione alla persona peresperienza di fede o per valorifortemente radicati”“È da tanto tempo che midedico a queste problematiche eposso affermare che tutte lepersone che si interessano e siappassionano a questa materiada Don Germini, Muccioli ecc,sono persone straordinarie”La Tenda e il Ministro:un incontro oltre la Comunità Terapeutica10caosinformadalla tossicodipendenza, ma un percorsodi recupero di se stesso in quantopersona sociale.Vi sono percorsi sul piano psicologicodella persona con la formazione allavoro, poi c'è una fase di avviamentoal lavoro e poi si passa ad un inserimentolavorativo esterno per certiversi o ad una attività auto-imprenditoriale,come attività commerciali ingenere. Abbiamo, inoltre, un altro tipodi programma non legato alla tossicodipendenza,ma a un'impresa dilavoro aperta a tutti, sono le nostrecooperative, attività aperte a chiunque,proposte che anche se non legatead un centro di recupero potrebberoesistere lo stesso.Il punto debole delle comunità oggiè dato dal fatto di avviare e farnascere attività in funzione della tossicodipendenza,così facendo si creasolo un legame di dipendenza….."Giovanardi: "La risposta alla lacerazionedei valori del mondo contemporaneonon verrà mai né dalla politicané dai partiti, né dalla legislatura,la risposta deve venire da voi.Dalla consapevolezza della limitatezzadell'uomo perché alle domandeesistenziali di fondo la risposta nonviene, come storicamente è stato, dalperfettismo che ha dato vita poi alfascismo, al comunismo e nazismo, dachi viene a raccontarti che non credein un peccato originale, nella trascendenza,di chi dice che il paradisopuò crearsi sulla terra, perché chi haraccontato queste cose l'ha fatto conmigliaia di morti e guai inenarrabili.Il 98% degli italiani di oggi ha unasperanza di vita, una qualità dellavita e una possibilità di informazione,una coesione di beni culturali, unapossibilità di viaggiare e di conoscereil mondo, una possibilità di curarsidalle malattie che prima non c'era.Ma se non hai dei valori, tutto questonon serve a niente. La vera crisi non èquella materiale è quella spirituale.Se i problemi sociali pensiamo dirisolverli solo con le strutture pubbliche,non li risolveremo mai. Cosìfacendo viene meno tutta la ricchezzaproveniente da una spinta a risolveredavvero i problemi e che rappresentain realtà il cuore e l'anima dellecomunità."Ser.T. e le comunità.Un'altra tematica da affrontare èquella del carcere. Per affrontarequesto problema, abbiamo apertodue strutture di recupero collegate aun circuito lavorativo.E poi vi sono altri due progetti ilprimo si chiama "Prevenzione in famiglia"che prevede l'inserimento diluoghi nelle scuole private e non private,in cui operatori specializzatipossono incontrare le famiglie perfare prevenzione rispetto ai rischi cheil contatto con le sostanze può provocare.L'altro è quello che riguarda lacocaina che è diventata di modaanche nel mondo dello spettacolo.Abbiamo le pasticche, l'ecstasy e lenuove dipendenze, una serie di problemia cui la società deve adeguarsiper dare una serie di risposte adeguate.Io credo che la cosa miglioreda fare sia lavorare con tutti coloroche lavorano sul piano della prevenzionee del recupero, e non insieme achi promuove l'uso della droga dicendoche drogarsi sia un gesto di libertà.Il dialogo è il modo migliore perrisolvere il problema.Questa mattina in questa comunità hovisto cose e iniziative che non ho vistoin altre e che possono essere diesempio per altri."Nicola:. "Tornando al lavoro ilmodello sviluppato da noi si basa suquello di Muccioli, in cui le attivitàlavorative avvengono nelle comunitàe non c'è mai il distacco. In effetti, noiabbiamo superato questa cosa, ilprogramma non è chiuso, la personanon fa solo un programma per uscireIn realtà qualsiasi approccio allatematica si utilizzi è importante che lerisposte a questo tipo di problematicasiano convincenti. La legge che hastabilito il funzionamento del serviziocivile ha dato grandi soddisfazioni;era buona, ci abbiamo lavorato eman mano il numero dei partecipantiè aumentato sempre di più grazieagli enti.La gratificazione di chi ha fatto questaesperienza deriva dal fatto che iprogetti fatti dagli enti erano validi,per cui tutti quelli che hanno fattoquesta esperienza non hanno buttatovia un anno ma hanno guadagnatoun anno di vita in più; hanno conosciutoambienti, hanno potuto trovareoccupazione per il futuro. La continuitàdell'impegno ha dato risposte efficaci. Io dico sempre che la vita è stupefacente,proprio come lo spot cheabbiamo fatto. Per cui pensare che lepersone possano buttare via la vita,questa grossa opportunità, è impensabile.Bisogna insegnare ai giovani chequesta ricchezza straordinaria vacoltivata e non bisogna barattaretutto ciò con una sostanza che lidomina. Un essere umano non puòfarsi dominare da una sostanza chegli porta via la sua capacità di relazione, di vivere, mi sembra una cosatalmente evidente che non è possibileche sia così. Allora la prima cosa è laprevenzione.Il recupero è importante; nella vita sipuò sbagliare, ma si può aiutare acorreggere l'errore.Non è una soluzione dare tantadroga a chi ha quel problema, anchedal punto di vista cristiano, se unapersona cade bisognerebbe dargliuna mano a tirarsi su.Un'altra tematica di questi giorni è ilproblema dello spaccio: come agiree come comportarsi nei confrontidegli spacciatori e dei consumatori.Noi abbiamo cercato di tracciare unconfine tra i due: il consumatore nonviene né condannato né criminalizzato,è solo sottoposto a sanzioni amministrative.Per quanto riguarda glispacciatori vi sono sanzioni penali.Un'altra cosa in discussione è il rapportotra pubblico e privato, costruireintegrazione fra le comunità e icomuni, le province e le regioni, fra “Gli operatori delsociale sono una vera egrande risorsa”“Nella vita si può sbagliare, ma si può aiutare a correggere l'errore.”
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