PREPARAZIONE ALLA V FESTA DELLA COMPAGNIA DEGLI AMICI
PREPARAZIONE ALLA V FESTA DELLA COMPAGNIA DEGLI AMICI
Si
è
celebrato il 6 novembre scorso il "momento" di preparazione alla V
Festa della Compagnia degli Amici nella memoria di Michele Filomena, il
nostro compagno di viaggio, che
ha lasciato in tutti noi un indelebile
ricordo ma soprattutto il mandato di continuare l’esperienza di
fratellanza da
lui sesso avviata. Il "momento" rientra in una serie di iniziative già
attivate da parte di alcuni gruppi, nei luoghi di Michele, ad Ariano
Irpino, e presso la Comunità Sorella Luna di Roma, e culminerà con la
Messa di Natale che sarà celebrata dal nostro
Presidente, don Nicola Bari, a
Salerno.
Il
Centro, tutto, si è dunque ritrovato a
Salerno, presso la Comunità di Brignano per riflettere, rivivere e radicare
ulteriormente il valore di un seme, peraltro
già fecondo nell’animo di quanti
hanno condiviso questa festa della memoria.
È il quinto anno di questa “festa” che si è
sempre celebrata a Roma presso la Comunità Sorella Luna, la sede dove ha trovato radici, ma è il primo
anno che si celebra a Salerno, segnando anche così l’ulteriore radicamento della Compagnia nella
storia del nostro Centro.
Di fatto, la "Compagnia degli amici" - così
Michele ci suggerì di chiamarla - prende forma nell'idea stessa di ritrovarci,
consapevoli di essere tutti in viaggio,
verso una meta. Così, siamo in
tanti, tutti gli Operatori del Centro, a
rispondere ad una sorta di appello dello spirito che ci ha chiamati e condotti
a fare memoria e a rafforzare la
prospettiva dell’impegno indicato da Michele.
Ma non ci accontentiamo di una
pura commemorazione. Vogliamo, e sentiamo, qualcosa di più di un pur prezioso
ricordo. Non foss’altro perché abbiamo proprio bisogno di questo “spazio” che apra
nel nostro animo il desiderio di un
contatto con ciò che sentiamo esistere al di là delle apparenze
sensibili e al di là del nostro quotidiano, a volte stanco, operare; di uno
spazio, cioè, in cui ci permettiamo di vivere veramente insieme. Proviamo così a tessere la trama delle nostre storie, a
ricomporre il tempo in un orizzonte di senso, rivedendo le immagini del nostro cammino comune, ricordando i momenti di
gioia, rileggendo insieme il suo
testamento spirituale, cantando insieme salmi e canzoni cariche di vita.
E
per questo, osiamo definire "festa" questo incontro ormai
calendarizzato. Per farne una ricorrenza dello spirito e dare
continuità ad uno stile di vita
ispirato, come indica il suo Testamento spirituale, all’attenzione
amorevole all’altro, al servizio ai più deboli, alla bellezza,
alla luce, alla tenerezza
del Padre che consente di trasformare, non negare, l’angoscia, di
tramutare
la sofferenza in gioia, la disperazione in luce, la solitudine in
compagnia fraterna.
Così la festa risponde anche al bisogno di riscoprire il valore dell’Amicizia
che, nella sua radice etimologica, si fonda sull’amore ma che va anche oltre.
Nessuna esperienza di interazione umana è infatti così gratuita, libera e
volontaria come l’amicizia. E per questa indicazione di percorso, oggi, più che
mai, dobbiamo essere riconoscenti a Michele. Oggi,più che mai, infatti, ce n’è
bisogno per dare sostenibilità al nostro impegno.
Pertanto In questo numero
proseguendo nella prospettiva indicata
da Michele vogliamo ricordarlo offrendo
qualche spunto di riflessione per capire di più la portata della sua
testimonianza e gli ingredienti che fanno della sua proposta
un punto di riferimento per tutto il Centro La Tenda, e non solo. Presupposto
imprescindibile per affrontare con
fiducia le sfide che ci attendono nel prossimo futuro.
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