CAOSINFORMA 64. BISOGNO DI LAVORO
... il
mondo del lavoro è in profonda crisi. Ma oggi più che mai il disagio
legato alle difficoltà di "trovare lavoro" non è solo un problema
occupazionale. Si tratta, invece, di pensare in termini di nuovi modelli
di sviluppo, non solo economico, di nuove forme di organizzazione
sociale e lavorative, di professionalità innovative, di flessibilità,
creatività e tanto altro ancora....
A questo tema caosinforma 64
dedica le sue rubriche, le testimonianze, le proposte e le riflessioni
di interlocutori autorevoli attraverso cui prova a rispondere ad
una sempre più forte domanda di lavoro e, dunque, e di vita.
... il mondo del lavoro è in profonda crisi. Ma oggi più che mai il disagio legato alle difficoltà di "trovare lavoro" non è solo un problema occupazionale.
Infatti
non si tratta di aspettare da parte degli "addetti ai lavori" la
ricetta giusta. Troppo complessa è la questione, a guardarla bene, per
affidarla esclusivamente ai tecnici, per quanto dotati di buona volontà,
e per quanto facciano, giustamente, la loro parte. Affrontarlo con le solite categorie rischia di tradursi in un danno peggiore del male di cui si attende la guarigione.
In
gioco non c'è una problematica meramente occupazionale. Si tratta,
invece, di pensare in termini di nuovi modelli di sviluppo, non solo
economico, e di nuove forme di organizzazione sociale e lavorative, di
professionalità innovative, di flessibilità, creatività e tanto altro
ancora.
Del
resto, l'incontro tra nuovi modelli organizzativi (per quanto
indefiniti) e risorse umane può essere una favorevole congiuntura per
restituire valore al lavoro e per rivedere l'atteggiamento nei confronti
del "momento lavorativo", da parte di tutti: occupati, disoccupati,
inoccupati.
Si
tratta, dunque, di cogliere l'occasione per restituire alla dimensione
lavorativa quella globale dignità che ad essa compete, al punto da
poterla considerare naturalmente integrata in percorsi di crescita
personali e sociali e di considerare l'avviamento al lavoro come una
delle attività principali per la realizzazione di nuovi "progetti di
vita".
Ancora
una volta, un disagio da trasformare in risorsa, quindi, perché mai
come in questa situazione accettare la sfida del disagio, penetrarne le
ragioni, organizzare risposte attive diventa una strada obbligata.
È
necessario, infatti, ricostituire l'unitarietà del lavoro che
comprende a pieno titolo gli atti della ricerca del lavoro, così come la
capacità di rendere "prodotto" il "processo" di autopromozione. Un
processo che va necessariamente innescato, accompagnato, capito e
monitorato per non smarrirne la radice di senso e valorizzarne, anche,
le potenzialità in una realtà di mercato.
Si
tratta di fronteggiare il caos, almeno apparente, della realtà sociale,
per riconoscersi protagonisti in essa, per coglierne le ricchezze
celate, le prospettive inusitate, le necessità inesplorate.
Dalla realtà complessa della nostra società, ognuno può infatti
ricevere un impulso a radicare le proprie scelte, a crescere su basi più
solide, a riscoprire fino in fondo le ragioni, non solo astratte e
ideali, della solidarietà.
Una
possibile risposta finalizzata ad individuare nuove "professionalità"
ci può venire, proprio dal mondo del disagio, o meglio dalle risposte
che, nell'approccio con questo volto dolente della società, si sono
rivelate valide ed efficaci. Quelle risposte cioè che hanno dimostrato
di saper avviare e catalizzare processi esistenziali e lavorativi
significativi.
Infatti
i profondi mutamenti sociali, che hanno segnato la diversificazione dei
sintomi del malessere giovanile, non hanno trovato impreparate le
realtà operative che, a partire dall'esperienza della Comunità
Terapeutica, hanno operato l'intervento a sistema aperto, dimostrandosi
capaci di interagire con il territorio in un'ottica di collaborazione,
di integrazione delle risorse.
Ed
è a queste esperienze che caosinforma intende far riferimento per
provare a rispondere, ad un sempre più forte bisogno di lavoro e,
dunque, e di vita.
Mario Scannapieco
Mario Scannapieco
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