sabato 29 dicembre 2012

caosinforma 59

caosinforma 59


E cosi' un altro anno e' passato! E caosinforma vuoledocumentare , con il suo 59esimo numero (disponibile nella versione online),  lo stato de La Tenda. Vale a dire  le diverse attivita', iniziative, esperienze che il Centro La Tenda ha realizzato e sta realizzando in questa fase di passaggio...
Tra venti di crisi (non solo economica) e spinte al rinnovamento; tra la  attrazione rassicurante al   vecchio  e la necessità di costruire  il   nuovo ; tra la esigenza di conservare i servizi che funzionano e quella di rinnovarli per rispondere a  bisogni emergenti; tra  la necessità di rendere più flessibili le nostre strutture (anche mentali) e la paura di perdere le certezze di un consolidato saper fare;  tra la opportunità di    valorizzare il prezioso know how  dei nostri Operatori e la obbligatorietà di un aggiornamento del loro bagaglio formativo;  tra   il desiderio di guardare al futuro e il timore di affidarsi  ad esso senza una prospettiva pienamente definita, il processo  del Centro la Tenda è giunto ad un importante fase del suo cammino.
Ma se  Ã¨ vero che questa fase di cambiamento è innescata da una realtà sociale  e politica, in “ rottura prolungata ”   è pure vero che la natura dinamica del Centro La Tenda appartiene alla sua radice oltre che, a pensarci bene  al suo stesso nome.
Cosa infatti rappresenta “ la tenda ”   se non la scelta di un cambiamento continuo, l ’ andare incontro, il muoversi verso chi ha bisogno?
Non a caso, Nicola per definire  La Tenda   utilizza spesso la metafora  della pellicola cinematografica che, rappresentando la realtà  in movimento, traduce meglio della  fotografia   quello che il nostro Centro   Ã¨  e vuole essere, ovvero una esperienza di servizio in continuo divenire.
Caosinforma vuole dunque, con questo numero, provare a documentare ” lo stato de La Tenda ” ,  vale a dire  le diverse attività, iniziative, esperienze  che il Centro La Tenda sta realizzando.  Attivitaà che hanno  caratterizzato l ’ impegno del Centro La Tenda in quest ’ ultimo scorcio di anno,   ma soprattutto stanno  gettando le basi per il futuro, più o meno prossimo,  che ci attende: i percorsi di formazione “ Sentinelle del disagio ” , tuttora  in  svolgimento, la proposte del progetto Giovani, culminate nella “ Chiamata alle arti for Christmas  con una entusiasmante “ tre giorni ” di dibattiti, mostre d ’ arte, scambi di esperienze tra oltre 20 associazioni giovanili del nostro territorio, produzioni artistiche e non solo;  i  nuovi servizi  più  mirati a persone e famiglie, fuori da vecchi schemi, la  ripresa del processo di formazione per tutti gli Operatori del Centro chiamati ad essere più operativi che operatori, l ’ avvio  di nuovi modelli di Comunità, aperte al territorio e interattive con esso.
Ma l ’ occasione per una riflessione approfondita su questo  processo, peraltro in piena evoluzione (vedi anche gli ultimi numeri  di caosinforma),   ce l ’ ha fornita  la stimolante meditazione di Nicola, il nostro Presidente, durante la Messa di Natale del Centro la Tenda, il  tradizionale appuntamento spirituale e formativo,  in cui la famiglia de la Tenda si ritrova tutta intorno alla sua Guida. E proprio in questa celebrazione il nostro Nicola ci ha  ricordato quanto importante sia, al di la' delle attivita' che il Centro positivamente promuove e realizza in favore delle persone in disagio, la forza che scaturisce dall ’ incontro, dalla vicinanza, dal calore di un contatto anche fisico  con l ’ altro, un contatto che supera la barriera delle stesse parole che, tante volte, non bastano  a testimoniare solidarietà e a scongelare la freddezza che, a volte, caratterizza i nostri rapporti.
Del resto, cosa è il Natale se non il rinnovarsi del dono che Dio ha voluto fare all ’ umanità  per condividere, ed anzi  inchiodare la   Sua  Presenza alla nostra vita? E cosa è  la testimonianza concreta e storica del   sacrificio di Cristo sulla croce  se non il  segno  di  un amore    fisico e carnale,  non solo  immateriale, per  la sua creatura? Il Natale dunque ci richiami  a questa impellenza,   che superi la distanza delle   parole e si traduca in un abbraccio caldo e ristoratore, che ci sostenga nei momenti, inevitabili, di solitudine della nostra vita.
Buon Natale a tutti dunque con l ’ augurio  che l ’ abbraccio del nostro Cristo Salvatore ci ricomprenda tutti per affrontare le  sfide  che ci attendono, con fiducia,  serenità  e calore.
Mario Scannapieco

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