DIMMI DI NO! Quando il conflitto in famiglia aiuta a crescere.
Dopo aver trattato i temi dell’immigrazione, della comunicazione sociale, della scuola e del rapporto tra sport e dipendenza, il prossimo seminario de La Tenda a Fieravecchia è dedicato al tema della famiglia.
L'incontro di formazione, in programma per giovedì 29 aprile, dalle ore 17,30 alle ore 19,30, rientra nel ciclo de “I Seminari de La Tenda a Fieravecchia”, proposti come occasione di approfondimento e di scambio con e tra "interlocutori attendibili", sulle domande sociali emergenti dal territorio.
È questo il quinto appuntamento e avviene dopo aver trattato i temi dell’immigrazione, della comunicazione sociale, del rapporto tra sport e dipendenza, della scuola, con un incoraggiante riscontro di partecipazione e un significativo interesse mostrato da operatori sociali, politici, formatori, docenti, giovani e famiglie, cui i seminari sono naturalmente rivolti.
Evidentemente il tema dalle famiglia si presta a una miriade di letture da diversi punti di vista: sociologico, psicologico, morale, antropologico, ecc.
Del resto, la famiglia” è un tema oltremodo vasto e complesso che, ovviamente non ci illudiamo di trattare in modo esaustivo.
A noi, in effetti, interessa porlo al centro della nostra riflessione soprattutto per intercettare una domanda di aiuto che dalle famiglie emerge, sebbene in modo ancora confuso.
Pertanto, ci è sembrato opportuno riflettere partendo da un dato che caratterizza non tanto la famiglia come categoria sociologica quanto i rapporti che intercorrono tra genitori e figli, oggi, rispetto al tema, specifico, del “conflitto”.
Infatti, dal nostro osservatorio, risulta sempre più evidente la tendenza dei genitori, ma anche dei figli, a percepire il contrasto intrafamiliare come un evento minaccioso, inopportuno, da evitare ad ogni costo. E anche per questo, sembrano prevalere rapporti di dipendenza che, più o meno consapevolmente, si protraggono il più possibile, salvo poi, magari, culminare in drammatiche “rotture”.
In realtà, il tema della dipendenza andrebbe letto, a sua volta, in un contesto culturale fondato sulla rappresentazione di un benessere sociale e personale tanto apparente, quanto privo di spessore.
In pratica, succede spesso che invece di affermare con chiarezza il proprio punto di vista, riconoscendo anche all’interlocutore il diritto/dovere di dire e sostenere responsabilmente la sua opinione e le sue scelte, si preferisce procrastinare sempre più questo momento e con esso l’assunzione di responsabilità personali e sociali.
Del resto, anche tra i giovani di età maggiore di qualche anno (tra i 20 e i 25 anni) ritroviamo un fenomeno strettamente correlato. Vale a dire la permanenza in famiglia dei giovani, in età adulta.
Anche a questo fenomeno abbiamo dedicato una indagine specifica tesa a conoscere l’entità e le possibili cause del fenomeno, dalle nostre parti.
Sembra, anche in questo caso, confermarsi l’ipotesi del perdurare della cultura della dipendenza, tesa a ritardare lo “svincolo” dalla famiglia di origine.
Il seminario, come sempre, si tiene sede del Centro La Tenda di via Fieravecchia destinata a sviluppare nuovi servizi soprattutto relativamente all’area della prevenzione, della formazione, della progettualità sociale.
Nella prospettiva di avviare servizi di sostegno alla genitorialità, e momenti di ulteriore confronto tra educatori, naturali e professionali, rafforzando la proposta del “sistema formativo integrato” (discussa nel precedente seminario). L’appuntamento è per giovedì 29 aprile, dalle ore 17,30 alle ore 19,30.