domenica 17 maggio 2009

LE CARTOLINE DI GERARDO GIORDANO. Riflessioni sulla mostra delle cartoline di Salerno Antica curata da Gerardo Giordano

RIFLESSIONI SU UN INCONTRO SPECIALE

C’era una volta SMS...

Ci piacerebbe tanto iniziare così una ipotetica pubblicazione sulla storia della comunicazione che vada oltre gli Short Message Service, i cosiddetti messaggini di cui sono spesso ingolfati i nostri cellulari. Di questi vorremmo tanto decretare la fine o, almeno, un drastico ridimensionamento a vantaggio invece del recupero di uno dei più affascinanti e inconsapevolmente colti strumenti di comunicazione di qualche tempo fa: la cartolina.

Ci piace ancor più pensarlo dopo aver partecipato all’incontro con Gerardo Giordano, (salernitano DOC, già vice presidente della Provincia di Salerno, dirigente sindacale, uomo di grande esperienza e di profonda sensibilità nonchè amico da tempo del nostro Centro) e alla presentazione di una parte della sua pregiata collezione di cartoline della Salerno Antica.

La presentazione/mostra organizzata presso la sede del Centro La Tenda di via Fieravecchia, nell’ambito della manifestazione Salerno Porte Aperte ci ha fatto rimpiangere l’abitudine, ormai desueta, di inviare ai nostri amici, parenti e conoscenti, questi pezzi di storia locale, questi messaggi visivi, ormai scartati a vantaggio degli imperversanti messaggini telefonici, tanto brevi, scarni, contratti, quanto privi, spesso, di anima, di storia, di colori. L’esatto contrario della Cartolina.


Alcune delle cartoline della prezioa collezione privata di Gerardo Giordano

Si! La cartolina. Quella foto di rappresentanza, destinata agli amici, ai parenti, ai colleghi di lavoro, scelta con cura per trasmettere o suscitare un sentimento che renda il destinatario, in qualche modo, partecipe dell’esperienza che il mittente sta vivendo.
La cartolina: quel pezzo di carta colorata che è anche un pezzo di cuore, traccia della storia di un luogo, delle abitudini di un popolo, della geografia di una città, che per questo è anche un documento di pregevole valore storico.
È questa la conferma ricavata dall’ incontro con Gerardo Giordano in una serata ricca di stimoli: culturali, sentimentali, sociali, estetici e non solo.

Il Teatro Verdi come era e come è ; la evoluzione della Villa Comunale; il mutamento del patrimonio boschivo delle colline di Salerno in funzione dello sviluppo della nascente rete ferroviaria; il cambiamento degli stili di vita, dell’abbigliamento, delle abitudini cittadine, lo stile delle comunicazioni amorose riportate stranamente sul frontespizio delle cartoline, la storia dei “segni” lasciati delle catastrofi naturali, dal terremoto alle eruzioni vulcaniche, dall’alluvione ai disastri ferroviari.
Sono alcune delle tante immagini in pillole coinvolgenti e sorprendenti regalateci dalla mostra del nostro amico Gerardo.
Un incontro da rinnovare e da riproporre anche in chiave educativa e perchè no psicoanalitica.
Cosa c’è di più educativo e di terapeutico, infatti, della riscoperta delle radici della nostra storia personale, tanto inestricabilmente connessa con quella del popolo cui apparteniamo, della città in cui viviamo, degli spazi che abitiamo? E di cui siamo spesso candidamente, stupidamente, inconsapevoli?

Mario Scannapieco

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